Puglia Sviluppo presenta il Bilancio di sostenibilità. Movimentati 3 miliardi e mezzo di investimenti, valorizzati i lavoratori e le donne Emiliano e Capone: “Coniugata efficienza e attenzione alle persone. Così l’economia diventa valore” Persichella: “Noi il braccio pensante della Regione. Lascio alla prossima amministrazione un’azienda strategica per la Puglia”
Sostenibile, efficiente e attenta alle persone. Appare così Puglia Sviluppo, società in house della Regione, nell’immagine descritta dal suo Bilancio di sostenibilità. È una delle poche aziende di proprietà pubblica ad aver generato, fino al 2015, tre miliardi e 500 milioni di investimenti con gli incentivi regionali di sua gestione rivolti alle imprese, è uno dei rari casi di società regionale che crea occupazione nella sua regione per 8.176 nuove unità lavorative, ma è forse l’unica società in Italia a detenere un singolare primato: le donne guadagnano più degli uomini.
Sostenibile dunque per gli incentivi alle imprese, per la gestione degli strumenti finanziari e per la concessione dei microprestiti, sostenibile per l’internazionalizzazione e l’attrazione degli investimenti, sostenibile soprattutto per le tutele nei confronti del suo personale.
Sono alcuni dei dati principali contenuti nel Bilancio di sostenibilità già valutato e promosso dalla società di revisione indipendente Deloitte & Touche.
Si tratta di un documento per nulla paragonabile ad un semplice bilancio di esercizio. Non contiene solo costi e ricavi, ma misura l’impatto con il mondo e le persone che ogni azienda inevitabilmente ha. Si rivolge dunque a tutti gli stakeholder, o “portatori di interesse”. In altre parole, a tutti coloro con cui l’azienda, in un modo o nell’altro, entra in contatto.
Il Bilancio di sostenibilità di Puglia Sviluppo è stato presentato oggi in conferenza stampa dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone, dall’amministratore unico di Puglia Sviluppo Sabino Persichella e dal direttore generale della stessa azienda Antonio De Vito.
Il documento si riferisce all’anno 2015 e si rivolge a tutti i soggetti interessati alle attività dell’azienda (stakeholder): innanzitutto il suo socio unico, cioè la Regione Puglia, e poi i propri dipendenti e collaboratori, la Commissione europea e altre istituzioni nazionali e sovranazionali, le imprese finanziate, le rappresentanze sindacali e datoriali, il sistema universitario e della ricerca scientifica, le comunità locali, il sistema finanziario e i media.
Il 2015 è stato scelto come anno di partenza perché è un anno di svolta per la Puglia.
Dopo la crisi globale e il grande impegno della Regione Puglia per risollevare il sistema produttivo sostenendolo in una delle congiunture più disastrose della storia, per la prima volta, proprio nel 2015, è possibile misurare i risultati delle politiche attraverso gli indicatori economici: il Pil cresce dell’1,2%, il dato più alto dal 2006, gli occupati aumentano di 27.588 unità, l’export sfiora gli 8,2 miliardi crescendo nell’anno dello 0,7% e persino le imprese attive sono 1.054 in più.
Il 2015 non è solo l’anno in cui giunge a termine la programmazione dei fondi strutturali 2007-2013, è anche quello in cui l’assessorato allo Sviluppo economico avvia la nuova programmazione dei fondi strutturali attivando sette nuovi strumenti di incentivazione che spingono ancora di più le imprese a fare ricerca industriale e ad innovare per poter accedere alle agevolazioni.
In questo scenario Puglia Sviluppo gioca un ruolo da protagonista. È uno degli attori più coinvolti dell’intero sistema Puglia nel fornire risposte e servizi concreti al territorio.
Svolge con la Regione Puglia un lavoro intenso, attento e mirato nella spesa dei fondi strutturali, nell’individuazione degli strumenti di incentivazione più adatti, nell’adattamento degli stessi alle esigenze delle imprese, nell’interlocuzione costante con le aziende intenzionate ad investire, nell’attrazione degli investimenti, nell’internazionalizzazione delle imprese.
Non solo sostiene il territorio nella resistenza alla crisi, lo rende resiliente, rigenerandolo col seme della ricerca e dello sviluppo, trasformandolo con la sfida dell’innovazione, accompagnandolo su nuovi mercati alla ricerca di opportunità ancora inesplorate.
Il Bilancio di sostenibilità ripercorre i risultati di Puglia Sviluppo, nella realizzazione delle politiche regionali durante gli anni più oscuri della crisi, fornendo un’istantanea della situazione al 2015.
I commenti
“Puglia Sviluppo – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - con la sua attenzione alle persone incarna quell’ideale umano di economia che il nostro governo vuole promuovere. Ci sembra un modello positivo da replicare all’infinito non solo per le società regionali, ma per ognuna delle 330mila aziende attive della Puglia. Non si può generare sviluppo in un territorio senza valori. Questo bilancio sociale ne diffonde molti. La comprensione delle necessità dei lavoratori, la valorizzazione delle donne, l’attenzione per la trasparenza. I risultati del bilancio sociale di Puglia Sviluppo sono quelli di una burocrazia onesta, efficiente, trasparente che opera in perfetta regolarità, e questo è un vantaggio competitivo enorme anche e soprattutto per le aziende che vogliono investire con noi. Il bilancio sociale di Puglia Sviluppo, che è molto interessante, può diventare un modello che consente di capire quale è la ricaduta di quello che facciamo, al di là dei freddi numeri. E’ un modo per descrivere l’impatto delle politiche. Quando parliamo di bilancio sociale, parliamo della traduzione dai numeri ai fatti, di come cioè l’attività di un’azienda, di un Comune o di una Regione, è in grado di cambiare materialmente la vita delle persone. Questa è una delle società, non è l’unica, che ha cambiato in positivo la vita dei pugliesi e di molti altri investitori che sono diventati pugliesi grazie a Puglia Sviluppo”.
“Puglia Sviluppo è una macchina da guerra in tempi di pace”, ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. “La collaborazione con questa Società è stata una delle chiavi vincenti delle politiche industriali regionali. Abbiamo costruito moltissimo in questi anni e tanto possiamo ancora fare. Abbiamo soprattutto trasformato la mentalità. Oggi le imprese hanno imparato a collaborare facendo rete. Soprattutto hanno imparato ad innovare. Uno dei dati più interessanti del Bilancio di sostenibilità di Puglia Sviluppo è certamente quello relativo alla ricerca. Nei progetti del ciclo 2007-2013 il 18% degli investimenti di Contratti di Programmi e Pia era destinato a ricerca e sviluppo. Con gli incentivi della programmazione 2014-2020 oggi sono già il 36,7%. Cioè gli investimenti in ricerca e sviluppo sono raddoppiati e in soli due anni dall’avvio degli incentivi. È un cambio di passo dell’economia, ma anche una rivoluzione culturale, forse la più importante di questi anni. La Regione ha alzato l’asticella dell’innovazione, correndo un rischio, le aziende invece hanno risposto affrontando la sfida”.
“Puglia Sviluppo – ha spiegato l’amministratore unico Sabino Persichella, giunto al termine suo mandato – è il braccio pensante della Regione Puglia. Ho pronunciato spessissimo questa frase. È stata la bussola della missione che ho avuto l’onore di condurre. Ho sempre pensato, infatti, che questa azienda non dovesse limitarsi a seguire in modo efficiente le politiche regionali, ma avesse anche il dovere di contribuire ad orientarle ed indirizzarle. Un simile salto di qualità, che oggi leggiamo anche nel Bilancio di sostenibilità, non sarebbe stato possibile senza un salto di qualità nel ruolo delle persone che la compongono. Per questo le ho valorizzate non come braccia che eseguono, ma come cervelli che pensano”.
“Ogni successo rilevato dal nostro Bilancio di sostenibilità è un successo non solo per Puglia Sviluppo, ma soprattutto per la Regione. Oggi lascio una Società attiva, stabile e organizzata che ha gli strumenti e le risorse per svolgere ruoli sempre più strategici in favore della Regione e di tutti i pugliesi. È il motore di una macchina che può diventare sempre più potente. Alla Regione e ai nuovi amministratori l’onere e l’onore di farla correre”.
Cos’è Puglia Sviluppo
Puglia Sviluppo Spa è la società in house della Regione con la mission di promuovere sviluppo economico e sociale.
Gestisce gli incentivi alle imprese garantendo flessibilità, tempi certi e dialogo costante. Favorisce l’accesso al credito, accoglie le start up nei propri incubatori e assicura supporto tecnico alla Regione per internazionalizzazione e attrazione investimenti.
Cosa fa nel 2015
Il Sostegno alle imprese
Nel 2015 Puglia Sviluppo gestisce strumenti di incentivazione per le imprese che a quell’anno e sui fondi del vecchio ciclo di programmazione (Po Fesr 2007-2013) generano 3,5 miliardi di euro di investimenti con una dotazione pubblica di 980 milioni di euro.
Con la Regione lancia la nuova programmazione dei fondi strutturali attivando nuovi strumenti di agevolazione per le imprese. Sei di questi (Contratti di programma, Pia Medie Imprese, Pia Piccole imprese, Pia Turismo, Titolo II ordinario e Titolo II Turismo), determinano nell’arco di sei mesi 1097 domande per investimenti che superano i 711 milioni di euro.
Gli indicatori delle performance (KPI - Key Performance Indicator)
I KPI (Key Performance Indicator) indicano come un’organizzazione progredisce verso i suoi obiettivi. Molti degli incentivi attivati da Puglia Sviluppo per grandi medie e piccole imprese moltiplicano per tre il valore dell’agevolazione erogata. Il numero di imprese coinvolte è pari 5.868, mentre la nuova occupazione generata vale 8.176 nuove unità lavorative.
Nel frattempo, per diffondere le informazioni sulle misure di agevolazione, il personale di Puglia Sviluppo organizza 307 incontri pubblici e risponde ad 11.196 quesiti.
Nel solo anno 2015 svolge 987 verifiche dei documenti di rendicontazione presentati dalle imprese e riceve ben 29 controlli procedurali (Audit) che si concludono tutti positivamente.
Le persone di Puglia Sviluppo
Puglia Sviluppo preferisce chiamare i suoi lavoratori “persone” e non “personale”. Nel 2015 sono 71, con una quasi totale parità di genere: 34 donne e 37 uomini. Si tratta di un personale di età compresa tra i 30 e i 50 anni (solo 7 le eccezioni), dunque abbastanza giovane. Ma ciò che stupisce di più è il rapporto tra la remunerazione media maschile e femminile. Qui a vincere sono eccezionalmente le donne. In uno scenario nazionale caratterizzato da una storica disparità delle retribuzioni in favore dei lavoratori di sesso maschile, a Puglia Sviluppo si invertono i rapporti. Così i quadri direttivi donna percepiscono uno stipendio medio che supera dell’8% quello dei colleghi uomini e anche le impiegate superano i loro corrispettivi del genere opposto del 2%.
Per supportare le sue persone Puglia Sviluppo adotta varie forme di flessibilità: chi ha particolari esigenze può utilizzare il part-time orizzontale o il telelavoro verticale, può compattare l’orario riducendo la pausa pranzo e anche prendere periodi di aspettativa per ragioni personali.
Bari, 17 maggio 2017
L’Ufficio Stampa