In un solo mese 60 milioni di euro di minibond. Così in un arco di tempo brevissimo dall’attivazione della misura partita a settembre, le imprese pugliesi hanno colto la sfida dei minibond lanciata dalla Regione Puglia e dalla sua società in house Puglia Sviluppo e realizzata con il supporto di UniCredit e il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti.
Il Fondo Minibond è lo strumento che permette alle piccole e medie imprese di sviluppare i propri progetti di investimento e di crescita, attraverso l’ingresso nel mercato dei capitali. Con garanzie pubbliche per 25 milioni di euro, i minibond svilupperanno almeno 100 milioni di investimenti da parte delle piccole e medie imprese.
Ad oggi sono sette le manifestazioni di interesse già candidate all'emissione di minibond (per i 60 milioni di euro indicati) e più di 20 le imprese che hanno chiesto chiarimenti per la presentazione della domanda a Puglia Sviluppo, gestore dello strumento in qualità di organismo finanziario.
È quanto è emerso oggi nel corso dell’incontro organizzato da Confindustria Bari-Bat “Minibond: Opportunità per le imprese”.
“Lo strumento introdotto dalla Regione Puglia – ha detto il presidente Sergio Fontana - aiuta le Pmi più brillanti ad avvicinarsi finalmente con facilità e sicurezza al mercato dei capitali per finanziare i propri progetti di investimento in alternativa al canale bancario. È uno strumento efficace, perché riesce a rispondere molto bene alle esigenze delle nostre piccole e medie imprese, offrendo, ad esempio, una copertura delle spese di certificazione dei bilanci e del rating, che spesso scoraggiano dall’avvicinarsi al mercato dei capitali. Il fatto che in un solo mese dall’apertura del bando siano arrivate domande per 60 milioni di euro, rappresenta un autentico successo, considerato il fatto che si tratta di una misura nuova, di sofisticata ingegneria finanziaria, a cui i nostri imprenditori certo non sono avvezzi e che il mercato dei capitali nel nostro territorio regionale e nel Mezzogiorno è assai poco sviluppato rispetto al Nord”.
“Con il Fondo Minibond – ha sottolineato il direttore del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia Domenico Laforgia – la Regione Puglia ha lanciato una sfida: spingere le aziende ad adottare una nuova cultura d’impresa che apra al mercato dei capitali. Il fatto che diverse società siano in procinto di farlo è un’attestazione di fiducia enorme nei confronti dello strumento partito solo un mese fa. Il risultato non era affatto scontato. In questo caso però l’intervento pubblico ha fatto la differenza: non solo sostenendo le imprese nel costruire un Basket Bond attraverso una garanzia pubblica, ma soprattutto spingendole ad innovare anche in campo finanziario”.
Le imprese che si sono già candidate provengono da Bari, Brindisi, Foggia e Lecce. Puglia Sviluppo ha già avviato l’attività istruttoria. “Il Fondo Minibond - ha spiegato la presidente della Società Grazia D’Alonzo – è uno strumento di ingegneria finanziaria non solo innovativo ma totalmente nuovo per il Mezzogiorno. Di fronte ad una misura inedita la risposta è davvero significativa. Vuol dire che abbiamo intercettato determinate esigenze delle imprese e le abbiamo poste al centro della nostra strategia di intervento. Grazie a questo strumento le aziende saranno più competitive perché cresceranno nell’innovazione e nell’internazionalizzazione”.
Durante l’incontro sono state illustrate le modalità operative per la costruzione del Minibond Puglia.
L’impresa interessata ad accedere allo strumento presenta la domanda di candidatura (scaricabile dal portale www.sistema.puglia.it) a Puglia Sviluppo. La Società in house controlla i requisiti e il piano di investimento, e, se l’esito è positivo, lo comunica all’Arranger, cioè all’operatore finanziario che ha il compito di strutturare e collocare il portafoglio di minibond. L’arranger, selezionato a giugno 2019 con un avviso pubblico, è UniCredit.
“L’obiettivo del Basket Bond voluto dalla Regione Puglia e realizzato con il nostro supporto - ha sottolineato Alessandro Mallo, Managing Director Capital Markets per l’Italia di UniCredit– è stimolare il rilancio degli investimenti delle Pmi pugliesi. Lo strumento rappresenta un’opportunità concreta per le aziende del territorio, in quanto consente di mobilitare un’importante mole di risorse attraverso l’accesso a fonti di finanziamento complementari al canale bancario per la realizzazione dei loro progetti di investimento, di internazionalizzazione e di innovazione”.
UniCredit in collaborazione con l’investitore principale realizza l’analisi di merito sia sull’impresa che sull’investimento e, in seguito, definisce il portafoglio complessivo delle aziende idonee, per un importo totale di 100 milioni di euro. Crea dunque la Società veicolo (Spv) che sottoscrive i minibond e, dopo averli cartolarizzati, li cede agli investitori istituzionali e professionali che li acquistano. Le aziende dunque ricevono dai 2 ai 10 milioni di euro a seconda dell’importo del minibond e possono investire in beni materiali o immateriali, ma anche ottenere sostegno per il capitale circolante legato ad attività di sviluppo o espansione.
L’emissione dei minibond è possibile grazie a risorse finanziarie rese disponibili dalla Regione Puglia, attraverso Puglia Sviluppo, e da investitori istituzionali, come Cassa Depositi e Prestiti, che intendono sostenere il progetto.
“Con questa operazione, CDP consolida la propria leadership nella finanza alternativa”, ha detto Andrea Nuzzi, Head of Corporate and Financial Institutions di Cassa Depositi e Prestiti. “CDP infatti supporta lo sviluppo dell’alternative financing in Italia per sostenere l’accesso al credito e l’avvicinamento al mercato dei capitali delle Pmi. Segue tre direttrici: la sottoscrizione in qualità di investitore principale di minibond emessi a sostegno dei piani di investimento delle imprese, l’investimento in fondi di credito diversificato e il supporto allo sviluppo di asset class innovative come i “Basket Bond”.
Ai lavori hanno partecipato anche Michele Locuratolo, vicepresidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari e Andrea Vernaleone, vicedirettore generale di Puglia Sviluppo, mentre le conclusioni sono state affidate al direttore generale della Società, Antonio De Vito.