Il Prodotto interno lordo della Puglia è cresciuto nel 2018 dell'1,4%. A certificarlo è l’Istat che questa mattina ha diffuso i dati nel report dedicato ai “Conti economici territoriali” per gli anni 2016-2018.
La Puglia si posiziona al di sopra del dato italiano (+0,8), del Nord-Ovest (+0,7), del Centro (+0,7) e soprattutto del Mezzogiorno (+0,3). La crescita della Puglia è pari a quella del Nord-Est (+1,4).
“In un contesto in cui aumenta il divario economico tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno – ha commentato il presidente della Regione Michele Emiliano – la Puglia guadagna terreno mettendo a segno un tasso di crescita del Pil di 1,4 punti, come il Nord-Est. La rilevazione Istat promuove la Puglia che, nel Mezzogiorno, al pari della Sardegna, supera la media nazionale. Non posso che esprimere a nome di tutta la mia giunta una grandissima soddisfazione per questa performance, che in totale fa salire l’aumento del Pil della nostra regione di 4,3 punti percentuali in quattro anni, dal 2015 al 2018”.
“È una gratificazione enorme per tanti anni di lavoro e di contrasto alla crisi – ha continuato Emiliano – con strumenti di agevolazione che hanno cercato di adeguare l’offerta al grande cambiamento in atto, rendendola adatta alla domanda del mercato ma anche alle esigenze delle imprese, all’innovazione necessaria per migliorare la propria competitività e all’internazionalizzazione indispensabile per affrontare le sfide di nuovi mercati. Con i nostri strumenti abbiamo generato investimenti per 4,4 miliardi di euro e abbiamo contributo a creare un ecosistema in grado di generare sinergie positive tra istituzioni, mondo della ricerca, imprese e società civile, che ha continuato a dimostrarsi all'avanguardia nello sviluppo di modelli e processi innovativi e nella capacità di competere sullo scenario internazionale. Il frutto di questi sforzi è tutto all’interno della crescita del Pil oggi misurata dall’Istat”.
“Ma la nostra soddisfazione non sarebbe stata completa senza un altro dato: l’aumento del reddito delle famiglie pugliesi, salito del 2,1%, nel 2018 come il Nord-Est e più dell’Italia, del Centro, del Nord-Ovest e del Mezzogiorno. Certo i pugliesi non hanno il reddito dei lombardi, ma stanno indubbiamente meglio rispetto all’anno scorso e anche a due anni fa. Il nostro obiettivo è continuare a lavorare per migliorare ancora”.
Esaminando i dati sul valore aggiunto nel 2018 non ancora disponibili per tutte le branche di attività (mancano quelle industriali), l’Istat rileva per la Puglia un leggero aumento nell’agricoltura, silvicoltura e pesca e nelle costruzioni, ma una crescita sostenuta nei servizi. Si passa dai 51.179 miliardi del 2016, ai 52.125 miliardi del 2017 ai 53.611 miliardi del 2018 e, in particolare, nelle attività finanziarie e assicurative, immobiliari, professionali, scientifiche e tecniche, di amministrazione e servizi di supporto (da 17.147 miliardi del 2016 a 17.270 miliardi del 2017, fino ai 17.946 miliardi del 2018).
Altri servizi in forte crescita sono amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria, istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, di intrattenimento e divertimento, riparazione di beni per la casa e altri servizi, passati da un valore aggiunto pari a 18.049 miliardi di euro nel 2016, a 18.289 miliardi nel 2017, fino a 19.165 miliardi nel 2018.